Due partite senza squilli, il problema non è solo atletico. Mihajlovic scuote Niang: può lavorare con calma, ma deve cambiare passo

Era già lecito aspettarsi di più? Probabilmente sì. Forse, anzi quasi sicuramente, le attese erano da subito molto alte: perché Niang è l’acquisto più costoso dell’era Cairo (e di gran lunga); perché Niang ha un pedigree importante; perché, soprattutto, Niang è il giocatore che Sinisa Mihajlovic voleva più di tutti per rinforzare il già ben fornito attacco a sua disposizione. Tre premesse che facevano di Niang non proprio un giocatore da “rigenerare”, per quanto il francese avesse chiaramente bisogno di cambiare aria dopo troppi momenti in chiaro scuro nel Milan. Una settimana fa, l’esordio in assoluto contro il Benevento; domenica scorsa il battesimo al “Grande Torino”, contro la Sampdoria: con più ombre che luci.

Beninteso, puntare il dito contro Niang dopo sole due gare (e nemmeno 180′ nelle gambe) sarebbe intempestivo e ingeneroso, ma nemmeno si può dire che il giocatore abbia fatto faville. Anzi, l’occasione per gioire, e far gioire, è rimasta strozzata da quel palo colpito nella ripresa della gara con la Samp. Poi, escluso l’assist – non difficile – per Baselli, poco, pochissimo altro. E il problema è proprio questo. La forma atletica non è al massimo, ma nessuno si aspettava il contrario. Cosa è sembrato finora mancare è quella cattiveria, quell’aggressività che sono il punto cardine della filosofia di gioco di Mihajlovic, che su questo non transige: l’anno scorso, per una buona parte della stagione, nel mirino del tecnico erano finiti proprio Baselli e Ljajic, due giocatori ora trasformati. Adesso, tocca a Niang, che “deve sbrigare a integrarsiha dichiarato il tecnico al termine di Torino-Sampdoria, per dirgli come si aspetti dei cambiamenti soprattutto di natura caratteriale.

Niente più praterie, dalla sua parte. Niente più ripiegamenti al rallenatore. La forma fisica arriverà; l’agonismo, invece, deve già esserci. O l’attaccante faticherà parecchio a ritagliarsi uno spazio importante sia all’interno della squadra, sia, metaforicamente, nel cuore dei tifosi. La pazienza c’è, com’è giusto che sia. Tutto il Toro aspetta Niang. Quello vero. Quello da Europa.


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ritchie black
ritchie black
8 anni fa

Speriamo si svegli un po’ e può dare in fisicità contropiede etc.. ma per favore non paragoniamolo ad Adem che tecnicamente ne vale 10. Poi speriamo esploda perché se in forma ci darebbe una grande mano

Pedric
8 anni fa

A noi sarebbero serviti Lazovic, Strinic e uno tipo Michelitze al posto di Niang, Molinaro e Gustavo + Castro se proprio avessimo voluto fare le cose in grande. Il talento ce l’avevamo già, i polmoni e la voglia, continuiamo a non averla a sufficienza. Questa squadra \organico non ha il… Leggi il resto »

leonardo (Cairo,le scuse sono finite)

X ora niang mi sta solo facendo incazzare……..

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